Modello dell’affollamento: malattia infantile dello sviluppo turistico

Il modello di sviluppo turistico basato sull’affollamento, come ho già avuto modo di denunciare, è il modello attualmente dominante; si basa sull’idea che il successo di una destinazione o di un evento sia dato dal numero degli arrivi e delle presenze turistiche generati.

I limiti di questo approccio, e di questo modo di fare, sono sotto gli occhi di tutti.

Ci sono alternative? Certamente!

Tutte le forme di turismo diffuse (dall’Albergo Diffuso all’ospitalità diffusa), tutti i progetti come “I Percorsi Accoglienti” di Confartigianato, che non promuovono itinerari irrigimentati quanto piuttosto offerte puntiformi, tutte le iniziative sostenibili sia dal punto di vista sociale che ambientale, sono una alternativa al modello dell’affollamento, sperimentata e percorribile.

In questi mesi poi sono state molte le esperienza che hanno introdotto dei correttivi per evitare i disagi che calca e affollamento inevitabilmente producono.

Sono temi che affronto regolarmente in questo spazio

 

Il fatto è che tutte queste iniziative per essere adottate ed essere efficaci hanno bisogno di una diversa cultura del turismo, sostenibile ed orizzontale e, a differenza del modello dominante per il quale il  turismo va semplicemente promosso (secondo l’approccio meccanicistico Stimolo-Reazione), hanno bisogno di essere in primo luogo programmate e governate. E questo è oggi l’unico motivo per il quale si continua sulla vecchia strada della promozione tradizionale e degli eventi-ressa per i quali basta fare un po’ di promozione (online e offline).

E questo spiega anche perché nelle città d’arte che si sono rivelate più fragili si continui a procedere nella vecchia maniera, come se niente fosse successo.

Eppure basterebbe leggere la storia del turismo per accorgersi che quello che molti considerano l’unico modo di sviluppare turisticamente le destinazioni, è in realtà solo uno dei tanti.

A chi importa se questo modello compromette la fragilità delle destinazioni e lo stile di vita dei residenti, e dei turisti che verranno? A molti, me compreso.

GD

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