Quale futuro per gli uffici informazione turistica?
Quale futuro per gli Uffici informazione turistica?
E’ di questi giorni la notizia della chiusura dell’unico ufficio informazioni turistiche rimasto a Parigi, sostituito da una “conciergerie digitale”. La notizia è interessante per diversi aspetti, compreso il fatto che non se ne sta parlando molto (il post più carino che ho visto sull’argomento dice “Ci credereste? Parigi non vuole più accogliere turisti in un ufficio del turismo!”), insomma il tema sembra non appassionare più di tanto, a conferma di un pregiudizio nei confronti degli Iat, per il quale lo sviluppo tecnologico li può sostituire efficacemente. Ma non è così. Certo, gli Uffici informazione turistica non possono continuare a fare le cose che facevano nel secolo scorso, non possono limitarsi a dare dépliant gratuiti, ad aspettare l’ingresso dei visitatori…
Il ruolo degli IAT nell’era digitale
Nonostante la proliferazione di informazioni online, gli IAT continuano ad avere un ruolo cruciale nell’esperienza turistica, perché possono offrire:
- Informazioni verificate e imparziali: quelle cioè che difficilmente puoi trovare online, dove abbondano le informazioni di parte.
- Consigli personalizzati da esperti locali: consigli, non solo informazioni, sulle risorse di un territorio, dati da chi vive e lavora nel territorio, anche allo scopo di allungare i soggiorni e stimolare il ritorno.
- Interazione umana e accoglienza: “Oggi la tecnologia ha cambiato il modo in cui ci connettiamo, ma, il cuore delle relazioni rimane immutato: l’empatia, l’accoglienza, l’incontro.” (Dall’Ara).
Il futuro degli IAT
- Adattamento e innovazione: Per rimanere rilevanti, gli IAT devono adattarsi all’era digitale, integrando strumenti tecnologici e offrendo nuovi servizi, ma occorre immaginare nuovi obiettivi, nuovi modelli e nuovi format per competere nel nuovo scenario che attende il turismo. In altre parole occorre avere il coraggio di andare fuori e oltre l’”ufficio”.
- Collaborazione con il settore privato: La collaborazione con associazioni e aziende private potrebbe offrire nuove opportunità di finanziamento e di sviluppo di servizi innovativi, per turisti, residenti, nuovi residenti, operatori…
La digitalizzazione sta trasformando il settore turistico, ma gli IAT possono ancora svolgere un ruolo importante nell’offrire un’esperienza turistica completa e di qualità, e possono offrire un ruolo in termini di servizio anche ai residenti e agli operatori turistici locali. Ma devono operare tutto l’anno per svolgere assieme ai compiti tradizionali, anche quelli relativi alla ricerca e allo sviluppo. Il personale deve avere le competenze necessarie, e il “modello Iat” va rivisto, abbandonando quello del passato. Dunque il futuro degli IAT dipenderà dalla loro capacità di adattarsi, innovare, di essere cioè un passo avanti rispetto al cambiamento, e valorizzare il contatto umano in un mondo sempre più digitale.
GD