Social network per la costruzione di un turismo virale

Tesi di laurea di Paolo Bordoni

Facoltà di Scienze della comunicazione

Corso di Laurea in Comunicazione d’impresa

Università degli studi “La Sapienza” di Roma

A.A. 2007/2008

Relatore: Prof.ssa Annarosa Montani

Correlatore: Proff. Alberico Di Meo

L’idea di fondo sulla quale si basa il mio lavoro, risiede sul fatto che il “viaggiare” è di per se un atto di comunicazione attraverso il quale è possibile stabilire rapporti tra individui, comunità e popoli. Il turismo in questo senso si rivela un ottimo mezzo per trasmettere l’informazione valoriale e culturale di ogni comunità territoriale, e può aiutare ogni individuo a comprendere la realtà e le diversità altrui.
Indubbiamente il viaggio, inteso come fatto sociale, nei secoli ha subito una radicale evoluzione, fino ad assumere la forma di quello che oggi viene considerato turismo di massa. Uno dei principali fattori che ha modificato le dinamiche sottostanti il fenomeno turistico, permettendo alle sue capacità comunicative di acquisire una maggiore efficienza ed efficacia, è il processo di globalizzazione del mercato mondiale, che a partire dagli anni ottanta non ha abbattuto soltanto i confini economici dei vari paesi e delle varie aree del mondo, ma ha avvicinato anche i confini politici e geografici che ponevano ostacoli alla libera circolazione degli individui. Il mondo globalizzato, nel quale il turismo affonda le sue radici, ha aperto all’industria turistica nuove possibilità di espansione. Inoltre il carattere comunicativo proprio del turismo, ha permesso a questo fenomeno, di orientarsi agevolmente in un epoca, quella della globalizzazione appunto, in cui la diffusione ed il progresso delle tecnologie digitali ed informatiche, hanno dato la possibilità di comunicare direttamente senza alcun filtro (se non quello culturale) con ogni parte del mondo e rendendo possibile il libero scambio di idee e di informazioni. In particolare la rivoluzione tecnologica in campo comunicazionale è stata in grado di fornire all’industria del turismo un carattere peculiare che la differenzia da ogni altro tipo di industria, ossia la capacità di poter  trarre beneficio non dall’omologazione e dalla standardizzazione del prodotto offerto, che sembra essere uno degli effetti più criticati della logica del mercato globale, ma dalla capacità di dare al prodotto quel valore aggiunto, promuovendo l’identità geografica e culturale di ogni destinazione turistica. A tale scopo vi è bisogno, per la costruzione dell’immagine culturale di ogni singola località, di un  lavoro sinergico tra le varie parti interessate, a cominciare da chi lavora direttamente nel campo turistico come settore privato Per questo motivo il territorio attraverso lo strumento del turismo deve essere reinterpretato come un luogo di interconnessione tra diverse parti sociali, quindi come una rete, o se vogliamo dirlo con un termine più calzante per i nostri tempi, come un vero e proprio network attraverso cui si costruisce l’immagine dell’identità locale, intesa come unione delle risorse tangibili di un territorio (patrimoni paesaggistici, culturali e qualità dei servizi e delle strutture ricettive) e delle risorse intangibili riconducibili al capitale sociale, e al patrimonio culturale autoctono. Gli attori economici e sociali concorrono quindi, attraverso le loro relazioni, alla costruzione dell’immagine del medesimo ambiente nel quale vivono, e di conseguenza alla costruzione dell’immagine del prodotto turistico. È quindi il capitale sociale di un territorio, siano essi stakeholders, residenti, clienti, o organi di governo, che devono diffondere la conoscenza sui prodotti sui servizi. La problematica di fondo risiede quindi nel trovare possibili canali comunicativi, capaci di veicolare nella maniera più diretta e corretta possibile l’ immagine culturale e sociale di un territorio al di fuori dei propri confini geografici, e rompere quel muro di omologazione che l’approccio tradizionale al marketing ha portato in questi anni nell’ industria del turismo. Internet può offrire agli operatori turistici e alle comunità locali importanti novità, in quanto è in grado di porre in campo elementi di continuità tra la costruzione dell’ identità di una cultura e la sua comunicazione sul mercato globalizzato. È   quindi sulla rete virtuale del World Wide Web che il turismo deve far leva.

Alla luce di quanto detto, il mio lavoro è articolato in 4 momenti fondamentali:

  • Un analisi del passaggio dalla piattaforma Web 1.0, alla piattaforma Web 2.0, con particolare riguardo alle nuove forme comunicative messe a disposizione degli utenti della rete, in questo processo di trasformazione. Si analizza nello specifico come la diffusione degli User Generated Content, influenzino le decisioni di acquisto nel mercato on-line turistico, diventando, ad oggi, la nuova forma di Passaparola nella rete virtuale
  • In un secondo momento analizzo come questa nuova realtà emergente, caratterizzata dal crescente potere degli utenti sul web, debba essere colta dagli stakeholders del sistema turistico, per avviare un nuovo processo di progettazione, comunicazione e diffusione dell’immagine del prodotto. Viene quindi individuato il Marketing Virale come strumento di azione per rendere più efficace ed efficiente il processo di Passaparola on-line tra gli utenti, e viene individuato il Social Networking sul web, come più adeguato mezzo di comunicazione, per far si che l’immagine e l’informazione del prodotto si possa diffondere viralmente nella rete, raggiungendo il maggior numero possibile di utenti.
  • Viene inoltre mostrata una panoramica degli impatti sociali, ambientali ed economici, derivanti dall’omologazione del prodotto turistico, non soltanto nei paesi in via di sviluppo, ma anche nei paesi occidentali più sviluppati, a conferma che accanto alla comunicazione del prodotto, deve essere eseguita in concomitanza una sorta di educazione del cliente finale alle norme di etica e di salvaguardia delle caratteristiche territoriali, in accordo con le normative adottate all’interno dell’Agenda 21.
  • In ultima istanza vengono analizzati i maggiori Social Network turistici presenti sulla rete (Travellistic.com, Tripadvisor.com, Tripwiser.com), al fine di mostrare come all’interno del web 2.0, le località turistiche hanno ad aggi gli strumenti e la possibilità di gestire in maniera autonoma e senza bisogno di intermediari, la comunicazione del proprio prodotto, riappropriandosi appieno delle proprie funzioni di produttori del servizio turistico, sotto ogni aspetto.

Per maggiori informazioni: Paolo Bordoni

E-mail: Bordoni.p@gmail.com

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