Una riflessione sui 27 STL (“Distretti turistici”) siciliani. Crisi di identità?

Propongo di seguito una interessante riflessione di Tullio Piscopo, sui Distretti turistici siciliani, pubblicata da Travelnostop Sicilia:
Sono già trascorsi 8 anni da quando lentamente ed in maniera dubbia hanno mosso i primi passi, ricevendo direttive imprecise ed a volte contrastanti, per arrivare nel giugno dello scorso anno ad essere, al pari degli immigrati, identificati e riconosciuti.
Da allora un nuovo cammino per il conseguimento della quota parte iniziale di 20milioni di euro assegnati dall’Europa all’assessorato Regionale al Turismo. Questa la genesi dei distretti turistici in Sicilia.
Ma quale l’idea fondante che aveva animato il legislatore? I distretti come una casa comune, per soggetti pubblici e privati che, insieme potessero individuare le specificità del territorio, programmandone lo sviluppo e la crescita in forma partecipativa. Punto di forza il coinvolgimento delle aziende private a cui, per la prima volta rispetto al passato, veniva riconosciuto un know how più dinamico e per il quale si chiedeva il massimo del coinvolgimento anche con la sottoscrizione di un impegno economico. Nel consueto percorso di compromesso politico alla costituzione dei Distretti territoriali non si arrivò, come sarebbe stato logico, attraverso un libero confronto, bensì individuando parametri statisticamente ben definiti e basati su requisiti minimi determinati da X numero di posti letto, X numero dei comuni ed X numero di popolazione.
L’aggregazione omogenea per vocazione ed affinità di prodotto si rese possibile solo per i Distretti tematici, mentre l’assessorato fece propria una proposta formulata dal nostro giornale di prevedere nel bando, con specifica premialità, la interdistrettualità, come strumento avanzato di aggregazione.
Modalità non sempre condivise e tanta diffidenza non hanno però impedito la costituzione di ben 27 Distretti turistici, la maggior parte dei quali si caratterizzavano per  una progettualità prevalentemente confusa e spesso approssimativa. Effetto non solo della mancanza di abitudine a programmare, ma anche delle controverse informazioni sulla reale identità dei Distretti, per i quali non si sono voluti individuare obiettivi precisi da conseguire. Di fatto sono nati 27 Soggetti, ognuno con uno status giuridico diverso, una diversa interpretazione progettuale, per ognuno la possibilità di creare una propria immagine ed una propria autodeterminazione, la cui funzionalità rimane tutta da verificare. In sintesi  tutti hanno potuto dire tutto ed il contrario di tutto, alimentando interpretazioni diverse potendo ognuno rappresentare la propria personale visione del Distretto, in mancanza di una visione se non complessiva, quantomeno condivisa.
E così il giorno dopo la presentazione dei progetti definitivi ed alla vigilia, seppur non proprio prossima, della erogazione delle somme stanziate da parte dell’Assessorato al Turismo, sono scoppiate le contraddizioni rivelando la grave crisi d’identità che caratterizza i Distretti turistici e che fanno correre il rischio concreto di far implodere i Distretti stessi o vanificare, ancora una volta l’investimento e peggio ancora contribuendo a far naufragare una esperienza di aggregazione che, nel bene o nel male, è stata avviata e che non va dispersa.

articolo integrale qui:

http://sicilia.travelnostop.com/OPINIONE_dettaglio.php?idOpinione=105

 

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