Il fenomeno del turismo culturale

Il movimento verso città d’arte e luoghi culturali risulta in costante crescita, come sottolineano diversi Rapporti di Istituti specializzati.
Senza dubbio lo sviluppo del turismo culturale è da ricollegare ad un diffuso aumento del livello d’istruzione unito ad un generale aumento di reddito, che ha spinto alcuni segmenti di domanda a spendere maggior tempo e maggior denaro per viaggi ed esperienze che coinvolgono aspetti interiori della personalità. Ma reddito ed istruzione non sono le uniche condizioni alla base di questo fenomeno.
Anche alcune tendenze specifiche che caratterizzano la domanda turistica favoriscono lo sviluppo del turismo culturale:

  • la tendenza verso la ricerca dell’autenticità dell’esperienza turistica, che si esprime nel desiderio di forme di vacanza che permettano di incontrare l’identità dei luoghi, di conoscerne la storia, le tradizioni, l’arte, e gli aspetti più veri,
  • la frammentazione delle vacanze, con una domanda turistica sempre meno propensa a partire per lunghi periodi e sempre più orientata alla scelta di numerosi short breack in occasione di “ponti” e week end,
  • l’aumento generalizzato di interesse per iniziative ed eventi culturali di grande richiamo fortemente pubblicizzati attraverso i media.

Il patrimonio storico-artistico non solo delle città , ma anche dei piccoli centri urbani sparsi in tutto il territorio nazionale e regionale, è un ottimo requisito che consente di indirizzarsi con successo verso questa motivazione.
Non a caso le attrattive storico-culturali risultano essere il primo fattore del flusso turistico proveniente dall’estero. Occorre però considerare che ad attirare il popolo dei turisti culturali, non c’è solo un interesse specifico per la visita di monumenti, chiese, musei e siti storici e archeologici, ma anche una motivazione più ampia che spinge a cercare di vivere il fascino della città e dei luoghi d’arte. Occorre prendere atto che buona parte dei turisti culturali non è alla ricerca dell’arte, ma dell’atmosfera della città e dei luoghi d’arte. In questo senso rientrano negli interessi di questo tipo di turista anche tutte le forme nelle quali si esprime la vita di un popolo. Dunque non solo opere d’arte e architettoniche, ma anche tradizioni, gastronomia, artigianato e quell’insieme di elementi socio-culturali che caratterizzano un’area.
Ecco perché c’è chi ha definito le varie forme di turismo culturale: “Visite, al di fuori della propria area di residenza, interamente o parzialmente motivate da un interesse agli aspetti legati alla storia, all’arte, alla scienza o alle tradizioni/stili di vita di una località, regione, gruppo o istituzione”.
Un universo molto ampio e variegato, quindi che alcuni studiosi hanno cercato così di “segmentare”[1]:

  • Il gruppo di visitatori più ristretto è costituito da coloro che sono ‘altamente motivati’, disposti cioè a intraprendere il viaggio con lo scopo prioritario di vedere un monumento, un museo, o partecipare ad un evento culturale. Questo gruppo è costituito in larga parte da persone che hanno un elevato grado di istruzione e una buona disponibilità e abitudine ai viaggi,
  • Al nucleo di visitatori ‘in parte motivati’ appartengono le persone che alla vacanza in una città d’arte abbinano l’occasione per fare una gita, fare shopping, vedere amici o parenti,
  • Il terzo segmento è costituito dai turisti per i quali la cultura non costituisce l’obiettivo principale del viaggio, ma una ‘motivazione aggiuntiva’,
  • Al gruppo dei ‘turisti culturali casuali’ appartengono coloro che non pianificano il viaggio in una località in quanto città d’arte, ma accidentalmente vi fanno visita, o per il fatto che il monumento o la mostra si trova vicino all’hotel, o spinti dai compagni di viaggio.

In generale le ricerche sul turismo culturale permettono di definire alcuni aspetti comportamentali che lo differenziano e lo rendono, dal punto di vista dell’offerta, particolarmente interessante rispetto ad altri segmenti di domanda, per risolvere i problemi della “bassa stagione”:

  • maggior reddito disponibile e maggiore capacità di spesa;
  • maggiore livello d’istruzione.
  • interesse per eventi e iniziative legate ai temi del territorio;
  • destagionalizzazione dei flussi che tendono ad evitare la concentrazione nei mesi estivi per indirizzarsi verso i mesi primaverili e autunnali;
  • particolare propensione allo shopping.

Da parte dell’offerta turistica la scelta di rivolgersi al segmento del turismo culturale richiede delle precise scelte: non è sufficiente disporre di un patrimonio culturale di rilievo per poter attrarre la domanda culturale, ma è necessario valorizzare i beni artistici e culturali tenendo presenti sia le aspettative della domanda che le logiche del mercato turistico.

GDA Giancarlo Dall'Ara Consulenze e progetti di marketing
Palazzo Maffei - 47866 Sant'Agata Feltria (RN)
tel. 0541 929777, fax 0541 929744 e-mail: giancarlo.dallara@gmail.com
Cookie Policy