Il futuro dell’Accoglienza ai turisti
In Italia molte Istituzioni hanno smesso di presidiare il settore dell’accoglienza ai turisti, e lo hanno lasciato ad altri soggetti (Consorzi, Pro Loco, Associazioni, Cooperative…).
Molte addirittura hanno completamente abbandonato lo spazio dell’accoglienza turistica (preferendo la promozione sul web, considerata come investimento più di immagine e alternativo, anche se alternativo proprio non è).
Come sostengo da tempo, al fondo c’è un equivoco. Provo a riassumerlo in termini di marketing: le Istituzioni pensano di essere nel “Business del turismo” cioè nello stesso business delle agenzie di viaggio e dei Tour Operator, mentre invece sono nel “Business dell’accoglienza”.
Così gli Assessorati partecipano alle fiere turistiche, stampano le brochures…, ma dimenticano l’accoglienza. E nei territori non c’è alcun coordinamento, né tantomeno si fanno progetti di accoglienza.
Nel frattempo i nuovi soggetti che si occupano di accoglienza ai turisti, stanno sperimentando formule molto interessanti sia online che offline, “più vicine alla domanda”. Contemporaneamente nascono nuovi profili professionali che si muovono sia sul web che nel territorio, e si sperimentano nuove strade.
Il vecchio modello di IAT-Ufficio (nella foto qui sotto), è decisamente superato. In quelle realtà il crollo del numero dei visitatori è inarrestabile.
Tra gli altri modelli che avanzano, oltre a quelli di accoglienza diffusa che ho ideato/seguito personalmente da Maranello alla riviera romagnola, ci sono gli Iat mobili.
Questo in alto nella foto (di Rita Brugnone) è lo Iat mobile di Rimini.
e questo è lo Iat mobile di Salerno (foto G. Pastore)
Molti altri sono i modelli che si possono ipotizzare per il futuro, e molte anche le nuove funzioni che gli Iat possono svolgere per fare il marketing dell’accoglienza.
Che il tema dell’accoglienza sia importante, e straordinariamente attuale lo riconoscono anche gli autori di The New Clues (il Cluetrain Manifesto 15 anni dopo), che sostengono: “essere accoglienti è un valore che la rete deve imparare dalle migliori culture del mondo reale”.
Per saperne di più vi aspetto nei miei seminari, oppure continuate a seguirmi su questo sito web. GD