Pianeta Terme. Un problema di conoscenza

Vi propongo un comunicato stampa sul tema Terme, così come affrontato in un Convegno, tenuto nelle Marche. Come vedrete il dibattito sembra essere lo stesso di 40 anni fa, quando cioè le Terme vivevano tutt’altro Scenario.

Resto convinto che il problema della crisi del comparto termale nel nostro Paese sia proprio quello di essere ancora fermi alle convinzioni del secolo scorso.

Va  bene tutto: massaggi shiatsu, nuotate in piscina, palestra, cosmesi,  solarium, docce sensoriali e via dicendo, ma al centro del sistema termale ci deve essere la cura, quella con la “C” maiuscola, condotta su basi scientifiche con acqua minerale sia ipo che ipertermale. E’ quanto ribadito a viva voce nel convegno “Terme: sviluppo e comunicazione” che si è tenuto nei giorni scorsi a Portonovo di Ancona per iniziativa dell’Associazione “Terme delle Marche” presieduta da Fabrizio Scoccia. Tradotto, vuol dire che oggi si ha una conoscenza piuttosto distorta del pianeta terme e delle sue potenzialità nel prevenire e lenire talune patologie insorgenti o croniche. Ne sanno poco i medici di famiglia che hanno superficiali contatti con l’idrologia medica (non fa più parte del percorso universitario in medicina) e ne sa poco la platea dei pazienti che spesso confonde la cura col fitness. Ci si aspetta molto dai media cartacei e informatici cui va il compito di un corretta informazione (come ha sottolineato Aldo Licastri di Federterme) e ci si aspetta molto anche dalla capacità delle imprese di settore (circa 300 in Italia) di fare rete per un dialogo più utile con le istituzioni pubbliche e private. Bene gli imprenditori delle  Marche (otto stabilimenti) che hanno fatto breccia preso la Regioneconvincendola a fare investimenti se suffragati da progetti cantierabili e concreti. Parola d’ordine: mai stancarsi di fare ricerca (va ritrovata la verve di alcuni decenni fa) e aggiornamento professionale proprio per dimostrare l’efficacia della cura con le acque soprattutto in fase preventiva. Va infatti onorata la fiducia concessa dal  Sistema Sanitario Nazionale nell’aver inserito quella termale nel novero delle altre medicine. La Forst fa tanto per la ricerca ma occorre la partecipazione di altre istituzioni, soprattutto universitarie. Uno sguardo anche al turismo, specialmente in funzione della direttiva europea per la libera circolazione di “curandi” tra i Paesi Ue. Le cure collaterali del tipo  fitness stanno sperimentando nuove mode ed emozioni specialmente nel fine settimana che cominciano a dare concreti riscontri sulla domanda dei giovani. Spazio anche agli anziani, sempre più numerosi, che dalle cure termali possono trarre provvidenziali “risorse di vita”. Da sostenere la necessità che ogni stabilimento si specializzi rispetto alle proprie eccellenze, evitando di “fare tutto”. Convincenti le considerazioni di Roberto Conigliaro (direttore sanitario di Terme dei Papi di Viterbo) sui benefici della  riabilitazione con acqua termale. Morale. impariamo a conoscere meglio le nostre acque (Unonturismo news). .

 

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